Una testa di plastilina, un pezzo di stoffa che copre la mano dei burattinaio e un nuovo gioco è presto fatto. Risulta essere bene distinguerli dalle marionette, anche se nell’uso comune sono ormai diventati sinonimi. Marionette sono i pupazzi manovrati dall’alto, con fili; burattini sono quelli manovrati dal basso, in cui il burattinaio mette la mano da sotto, e imprime il movimento direttamente con l’azione delle dita.
Ma quello dei burattini è un teatro, a differenza di quello delle marionette, divertente quasi esclusivamente per lo spettatore. In altre parole, le grandi bastonate di un Pulcinella al lupo, in difesa di Colombina, divertono la giovane platea, ma spesso richiedono un adulto al timone. La struttura necessaria ad un teatro dei burattini (con lo spazio per il burattinaio sotto il palcoscenico) non rende questo gioco di facile esecuzione in una normale abitazione. Riteniamo quindi che, per semplicità e doppio divertimento (dietro e davanti alle scene), il teatrino delle marionette sia ancora insuperabile per un pomeriggio piovoso da trascorrere interamente in casa.
Di burattini è comunque necessario parlare, ma in termini forse più adatti ai bambini più piccoli. Burattini di panno, cioè, che raffigurano animali e che possono costituire un gioco sul filo dell’immaginario, dialoghi fra un burattino e l’altro, fra mano destra e mano sinistra, senza bisogno di un palcoscenico, di una cornice che faccia da anello di congiunzione con la realtà. Un burattino può essere facilmente preparato in casa, in mille modi diversi. Può essere di panno, oppure lavorato a maglia, o addirittura con la testa di plastilina, comunque sia, occorre distinguerne due parti, la testa e il resto del corpo, che nasconde la mano del burattinaio.
Risulta essere buona regola cominciare sempre il lavoro dalla testa, per evitare sorprese di dimensioni all’ultimo momento. Per una testa di plastilina non ci sono problemi; basta plasmarla, con le mani o con una spatolina, ricordandosi sempre dì inserirvi alcuni anellini (un filo di ferro ricurvo è l’ideale) per agganciarvi i vestiti. La testa fatta a maglia richiede un’imbottitura particolarmente compatta che, per il muso di un animale come la volpe, può consistere in un cono di cartone o di feltro.
Risulta essere essenziale, comunque, lasciare un piccolo spazio vuoto all’interno della testa, in modo che il burattinaio possa inserirvi l’indice e fare muovere meglio il « personaggio ». Il pollice e il medio, come è noto, imprimono invece il movimento alle due braccia; di questo si dovrà tenere conto nella confezione del vestito, le cui spalle dovranno essere all’altezza dell’attaccatura alla testa.
Il resto del vestito, invece, ha la sola funzione di mascherare il polso e l’avambraccio del burattinaio. Molto importante, appunto per la mancanza di forme precise, il colore, che può riflettere quello dell’animale a cui si fa riferimento, ma può anche variare radicalmente: l’importante è sempre seguire le indicazioni di chi, con quel burattino, dovrà giocare.