Il bonifico postale è l’operazione con cui il cliente di Poste Italiane trasferisce denaro dal proprio conto BancoPosta o dalla propria Postepay Evolution verso un altro rapporto identificato da IBAN, che può appartenere a un altro cliente BancoPosta o a una qualsiasi banca italiana o europea aderente all’area SEPA. Nasce come alternativa al vaglia e al bonifico bancario tradizionale: sfrutta la stessa rete di compensazione interbancaria e gli stessi standard europei, ma si appoggia all’infrastruttura postale, permettendo di impartire l’ordine allo sportello, agli ATM “Postamat” abilitati oppure ai canali digitali del sito e dell’app BancoPosta. Di fatto il bonifico postale si comporta come un qualsiasi bonifico SEPA, condividendone regole di esecuzione, tempi, campi obbligatori e garanzie, ma conserva alcune peculiarità legate al modello di servizio di Poste Italiane, in particolare la possibilità di essere richiesto in contanti allo sportello anche da chi non è titolare di un conto.
I dati necessari per impartire l’ordine e come reperirli
Per disporre correttamente un bonifico postale servono tre elementi principali: l’IBAN del beneficiario, il suo nominativo (o la ragione sociale in caso di azienda) e la causale, ovvero il motivo del pagamento espresso in non più di centoquaranta caratteri. L’IBAN è la stringa di ventisette caratteri per i conti italiani, composta da codice paese, check digit, codice bancario (ABI), codice sportello (CAB) e numero di conto. Il nominativo deve coincidere con quello registrato sul conto destinatario: un errore di battitura non blocca la transazione, ma in caso di contestazione l’istituto può imputare la responsabilità al mittente. La causale è obbligatoria per la normativa antiriciclaggio e per le future ricerche in caso di disguidi: deve sintetizzare l’operazione (“canone locazione settembre”, “acconto fattura 123/24”), evitando descrizioni generiche che potrebbero insospettire i sistemi antiriciclaggio automatici.
Le modalità operative: sportello, ATM, home banking, app mobile
Chi preferisce il contatto diretto può recarsi in ufficio postale e compilare l’apposito modulo bonifico SEPA: l’addetto allo sportello inserirà i dati nel sistema, stamperà la ricevuta con CRO e data di esecuzione e addebiterà il costo operativo sul conto o accetterà contanti se il mittente non ha rapporto BancoPosta. In alternativa, l’ATM Postamat consente di usare la carta di debito BancoPosta o la Postepay Evolution: il menu “Bonifico” guida nella digitazione dell’IBAN su tastiera, chiede conferma dei dati e termina con la stampa dello scontrino, utile a certificare l’orario di disposizione. Il canale più rapido resta l’home banking, accessibile da pc con credenziali SPID o con il codice PosteID: un’interfaccia precompilata facilita l’inserimento dell’IBAN, suggerendo i beneficiari già registrati e permettendo di impostare bonifici ricorrenti. L’app BancoPosta replica le stesse funzioni in versione mobile, integrando la conferma tramite impronta o riconoscimento facciale e inviando notifica push quando l’operazione passa in stato “eseguito”.
Tempi di esecuzione e cut-off orario
Secondo la normativa SEPA, l’istituto del pagatore deve accreditare la somma sul conto del beneficiario entro il giorno lavorativo successivo al momento di accettazione dell’ordine. Poste Italiane recepisce la regola fissando un cut-off interno che di solito cade alle ore 16:00 dei giorni bancari: i bonifici disposti prima di tale ora vengono inoltrati al sistema di clearing nello stesso pomeriggio, con accredito sul beneficiario il mattino seguente; quelli impartiti dopo il cut-off partono formalmente il giorno lavorativo seguente, posticipando l’arrivo di ventiquattro ore. Nei giorni festivi gli ordini restano in coda e decorrono dal primo giorno utile. Il mittente vede lo stato “ordinato” fino alla partenza, poi “eseguito” una volta che il flusso è accettato dalla banca del destinatario e compare il CRO definitivo sul dettaglio movimenti.
Costi e commissioni applicati da Poste Italiane
Le tariffe variano secondo il canale scelto: allo sportello il bonifico costa di più perché impiega l’operatore e la modulistica cartacea; on-line o in app la commissione scende grazie all’automazione. I correntisti con pacchetti premium possono godere di un certo numero di operazioni gratuite, mentre i bonifici in contanti allo sportello prevedono un costo extra per la gestione del contante. I bonifici estero fuori area SEPA – che Poste consente verso circa cinquanta Paesi – aggiungono le spese swift e, se richiesto, la copertura spese “OUR” a carico dell’ordinante. È opportuno consultare il foglio informativo aggiornato sul sito di Poste o all’interno dell’app: le condizioni possono cambiare con le promozioni e con l’adeguamento ai nuovi costi di mercato del circuito interbancario.
Il bonifico postale in contanti: caratteristiche peculiari
Una funzione caratteristica di Poste è la possibilità di disporre il bonifico anche senza conto, consegnando contanti all’ufficio postale. Il mittente compila il modulo con propri dati anagrafici, presenta un documento di identità e il codice fiscale, indica IBAN e beneficiario, quindi paga somma e commissioni. L’operazione è sottoposta a soglie antiriciclaggio: sopra i mille euro scatta l’obbligo di registrazione nel fascicolo antiriciclaggio dell’ufficio, e oltre i cinquemila euro l’operatore deve effettuare segnalazione SARA se individua profili di rischio. Il bonifico parte con la stessa tempistica di un ordine da conto, ma il mittente non potrà revocarlo on-line, dovrà tornare allo sportello con la ricevuta originale entro le tre ore.
Revoca e rettifica di un ordine
Fino al cut-off interno, l’utente on-line può annullare l’ordine dalla sezione “operazioni prenotate”, mentre allo sportello deve presentare una revoca scritta entro i termini di legge. Dopo l’invio al sistema SEPA l’operazione diventa irrevocabile e l’unica via è chiedere un richiamo fondi tramite Poste Italiane, che contatterà la banca beneficiaria: quest’ultima potrà restituire importo solo previo consenso del destinatario, perché la normativa tutela l’accredito eseguito in buona fede. Inserire con attenzione l’IBAN rende rarissimo il ricorso al richiamo fondi, ma se accade bisogna agire tempestivamente, preferibilmente entro ventiquattro ore.
Sicurezza, segnalazioni fraudolente e tracciabilità
Poste Italiane ha integrato i bonifici con il sistema di sicurezza “SCT Inst check name” che avvisa quando nome e IBAN sembrano incoerenti, riducendo frodi da errore intenzionale. Il mittente riceve OTP via SMS o push per confermare l’operazione; l’uso di SPID o del codice PosteID aggiunge un secondo fattore di autenticazione. Una segnalazione sospetta su importi insoliti, provenienza di fondi o beneficiario in liste di monitoraggio attiva la congelazione automatica finché il back office non verifica. Il tracciato generato dal bonifico, grazie al CRO, consente sempre di ricostruire il percorso del pagamento, prerogativa fondamentale in caso di contenziosi civili o penali.
Differenze fra bonifico postale e vaglia postale
Chi si avvicina al mondo Poste trova talvolta confusione fra bonifico e vaglia. Il bonifico si muove su IBAN e accredita direttamente il conto del ricevente; il vaglia postale è un titolo cartaceo, nominativo o trasferibile, che il beneficiario incassa allo sportello entro trenta giorni presentando documento originale. Il vaglia non richiede che il destinatario disponga di conto corrente, ma espone a rischio di smarrimento fisico e a tempi più lunghi. Il bonifico è preferito per pagamenti strutturati a fornitori, stipendi, bollette o acquisti on-line, perché più veloce, tracciabile e ormai integrato nei gestionali di fatturazione elettronica.
Bonifico istantaneo e prospettive di evoluzione
Dal 2024 Poste Italiane ha introdotto il bonifico SEPA istantaneo: fino a centomila euro, accredito in dieci secondi operabile h 24. La tariffa è più alta del bonifico ordinario perché paga l’accesso alla rete TIPS e al controllo antifrode in tempo reale, ma consente trasferimenti urgenti, ad esempio per rogiti immobiliari o acquisti di autoveicoli. L’introduzione di PSD3 nel 2026 allargherà la concorrenza dei TPP (Third Party Providers) e permetterà di impartire bonifici postali anche da app di terze parti autorizzate, ampliando l’ecosistema ma richiedendo maggiore attenzione alle autorizzazioni concesse.
Conclusioni
Il bonifico postale, pur condividendo con il bonifico bancario ordini, tempi e garanzie SEPA, mantiene caratteristiche proprie legate alla struttura di Poste Italiane: possibilità di disposizione in contanti, capillarità di uffici sul territorio, integrazione con Libretti e Postepay, sistemi di sicurezza proprietari. Conoscere bene i dati necessari, i cut-off, le commissioni e le procedure di revoca aiuta a sfruttare al meglio il servizio, prevenendo errori costosi e sfruttando la piena tracciabilità del pagamento. Nell’evoluzione verso l’istantaneo e l’open banking, il bonifico postale continuerà a essere uno strumento chiave per chi desidera unire la tradizione dello sportello fisico alla flessibilità del digitale.